Identity
Greenfield, marzo 2515
Chi cazzo sono io? E cosa ho voluto, in tutta la mia vita?
Niente. Non sono nessuno, e non ho mai voluto niente. Vivo per sbaglio, e alla giornata. Fin da quando avevo abbastanza soldi per comprarmi la Carnival Mistress per tenerla in giardino. Sì, avevamo anche un giardino. Al 132° piano del numero 4 di Brindley Street.
Sono una rimmer nata nel Core. O una Corer viziata, che per capriccio è diventata rimmer.
O forse nemmeno questo.
Di trentacinque anni di vita l'unica vera scelta decisa e assoluta, vissuta nel profondo del mio essere, che io ricordi, è stata Ren. Lui, e niente altro. Non ho convinzioni, non ho ideali, non ho uno straccio di progetto di vita. Non credo negli esseri umani, non credo in nessun dio. In Ren ho creduto. Ne ho pagato le conseguenze, ma lo rifarei, altre dieci, cento, mille volte. Perché in quegli anni, quando ero Fiona Kraviz, io esistevo, ero viva, ero quello che volevo essere.
A distanza di anni mi rendo conto che quello che volevo essere era la donna di Ren Kraviz. Niente altro. Ma era bello così.
Non sono nessuno. Non voglio niente. Devo essere un errore.
Ma se mi è toccata in sorte un'esistenza me la godrò fino in fondo. Del resto non è nemmeno gratis, visto che la sto pagando giorno dopo giorno.
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