Race Through the Night

Capital City, 15 settembre 2501

"Buongiorno!"
La ragazza, intenta a disegnare a carboncino, in uno dei tanti giardini delle Terrazze Verdi, solleva e volta il viso un po' sorpresa, nel sentirsi apostrofare da una voce sconosciuta, e dal vago accento rimmer "...Buongiorno"
Era un uomo di una trentina di anni, ma sembrava un ragazzino con quel suo sorriso e gli occhi azzurrissimi.
"Dovresti scurire un po' qui, per dare prospettiva. E aggiungere qualche particolare a quello scorcio. È bello, e renderebbe tutto più caratteristico" e nel parlare le si è accosciato accanto, e indica le varie parti del suo disegno incompleto "e il tratto, qui, cerca di marcare di più i particolari". Ma lei non sta guardando il disegno. Guarda lui. Perplessa.
Quando non gli arriva nessuna risposta anche lui si volta a guardarla.
"Che c'è? Ti sei offesa?" un sorriso capace di mandare in tilt il sistema di condizionamento dell'intera torre.
"..."
"Guarda che è un bel disegno. Sei brava! Altrimenti nemmeno ti avrei detto nulla"
"..."
"Ren Kraviz" le dice, tendendo la mano con decisione verso di lei, il sorriso incrollabile "Sono un imbrattatele. Quotato, dicono" aggiunge senza modestia.

Si videro ancora diverse volte, lì alle Terrazze, con la scusa di migliorare le sue qualità artistiche. E in capo a poche settimane Babette Willington, che aveva già tergiversato decisamente a lungo, seppe con chi si sarebbe "liberata della propria verginità".