Adrift

Greenfield, giugno 2515

Passano così i giorni, i mesi, gli anni. E le cose si sgretolano, come sempre. André non si è fatto più sentire, non ha nemmeno risposto al mio ultimo cortex, Sam ha risposto invece, per rimproverarmi di aver parlato degli affari suoi. Nemmeno avessi messo manifesti in giro... Tre parole, esclusivamente ad André. Tre parole sulla Momic. Due persone in tutto il Verse con cui mi confiderei. Una parla con l'altra, fine dei giochi. Ora una probabilmente non vuole più sentirmi, l'altra anche, considerato che non mi ha mai risposto.

Anche i Ravens sembrano sgretolarsi, un pezzetto alla volta. Prima André, poi Maya, ora Shane, Isabel sparita. E Cris che lascia il comando a Stanton, perché lui ha da fare su Maracay...
E come al solito devo riprogrammare la rotta, reinserire tutte le coordinate, che vanno regolarmente a puttane, in questa continua tempesta magnetica che è la mia vita.
E in tutto questo chi cazzo sono io e che cosa voglio ancora non l'ho capito, e probabilmente non lo capirò mai. Viaggio sempre in modalità provvisoria, impostando uno o più punti di riferimento e aggrappandomi a quelli, fin quando reggono, fin quando non sono costretta a trovarne altri perché non mi ritrovo più niente tra le mani. E quell'attimo orribile in cui sei alla deriva, e di tutto quello in cui hai creduto non è rimasto più niente.

Avanti Kraviz. Ne troverai altri. Lo hai sempre fatto.



Posted by Me | alle 01:39

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